martedì 15 ottobre 2013

Ricominciamo da noi: ma non da sole

Dopo la nuova bocciatura della doppia preferenza, che il Consiglio Regionale Sardo (come già quello pugliese) ha portato a casa con il nobile metodo del voto segreto), se mai ce ne fosse stato bisogno abbiamo definitivamente compreso che dobbiamo partire da noi, senza aspettarci niente dai partiti. Iniziamo a scrivere una storia nuova.
Si narra da secoli che la Sardegna sia una regione matriarcale, scrive il blog Un altro genere di Comunicazione, dove alla donna viene affidato un ruolo dominante e che questo sia fortemente radicato negli usi e costumi sardi sin dall’antichità. Ma quando si dà uno sguardo alle statistiche è facile rendersi conto che questa regione risulta tra gli ultimi posti in Italia per numero di donne occupate e per l’inserimento delle donne nelle stanze del potere.
In effetti, anche questa ennesima beffa lo conferma, dobbiamo aspettarne altre? L'intelligenza e il giudizio li abbiamo, facciamoci dunque valere: fiere di essere donne, consapevoli del nostro valore, facendo della nostra tradizione il terreno del rinnovamento di cui abbiamo bisogno.
Non da sole, però! Questo strumento fa parte di una rete e in ogni regione siamo tante: l'invito a tutte è a collaborare, non solo per sostenerci a vicenda nelle battaglie comuni, ma per iniziare a sostenere la politica femminile ad ogni livello, per fare rete, nel rispetto delle differenze, per contenuti che sono negli interessi di tutti e di tutte, cercando di mettere a punto un metodo di lavoro nuovo. 
Feminas sardas: vi invitiamo a leggere le "pagine" informative di questo blog, e a mettervi in contatto con noi per iniziare una strada insieme.